Dino Manca è professore associato di Filologia della letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Sassari, dove insegna anche Letteratura e filologia sarda. È socio della Società dei Filologi italiani, dell’Associazione degli Italianisti e dell’Associazione nazionale poeti e scrittori dialettali. È altresì membro del comitato scientifico del Centro di Studi Filologici Sardi. Dirige la collana Filologia della letteratura degli italiani, fa parte della Commissione per L’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Grazia Deledda e partecipa ai lavori, in qualità di curatore, della nuova Edizione Nazionale delle Opere di Luigi Pirandello. La sua attività di ricerca ha riguardato più specificatamente il rapporto tra filologia, linguistica e critica letteraria, con particolare attenzione rivolta alla filologia redazionale e d’autore. Ha curato, tra le altre cose, le prime edizioni critiche delle opere di Grazia Deledda e la prima opera letteraria in lingua sarda.
Dino Manca
UNA STORIA ITALIANA: IL METELLO DI PRATOLINI TRA FILOLOGIA E CRITICA
La monografia si basa sull’analisi critica, filologica e linguistica di un importante romanzo di Vasco Pratolini: Metello, il primo della trilogia Una storia italiana, che comprende Lo scialo e Allegoria e derisione. Il saggio, tra filologia e critica, propone lo studio evolutivo del romanzo. L’autore indaga e analizza le varianti d’autore tra il primo dattiloscritto, conservato nella Sala Manoscritti dell’Archivio Contemporaneo «Alessandro Bonsanti», costituito presso il Gabinetto Vieusseux a Firenze, e l’editio princeps del 1955. Il romanzo geneticamente maturò in un periodo cruciale del vissuto dell’autore e in una temperie ricca di fermenti e di nuove parole d’ordine. Il mutato contesto storico – che, dopo la tragica esperienza del secondo conflitto mondiale e la lotta partigiana, andava ponendo interrogativi inediti, culturali ed etici – richiese per gli intellettuali e gli scrittori della sua generazione (si pensi, tra tutti, a Vittorini, Pavese, Moravia, Bernari, Alvaro, Fenoglio, Pasolini, Calvino), un rinnovato impegno morale e civile adeguato alle incerte condizioni del presente e alle profonde trasformazioni in atto, ma impose anche una ridefinizione del loro ruolo e della loro funzione nelle istituzioni e nella società.