Liborio Pietro Barbarino è dottore di ricerca in Filologia, Linguistica e Studi Letterari, e insegna discipline letterarie e latino nei Licei. Dell’officina poetica pavesiana si è occupato a più riprese, esplorandone l’origine e i contatti (Dante, Sbarbaro, Whitman) con vari contributi in cui strumenti della filologia e della lessicografia interagiscono dinamicamente. L’ultimo lavoro – Pavese opera prima (Duetredue, 2020) – è un’ermeneutica in quattro atti della poesia di Pavese, all’altezza della pubblicazione fiorentina di Lavorare stanca.
Liborio Pietro Barbarino
Il primo Lavorare stanca di Pavese
La prima edizione critica del Pavese poeta mostra la genesi di ogni componimento di Lavorare stanca (1936), e dell’opera, dalla prima stesura conosciuta fino al testo a stampa, attraverso le carte d’autore (gli autografi dattiloscritti), le bozze e il volume edito. Tutti gli elementi dell’indagine sono esplicitati e proposti in modo rigoroso ma chiaro, con spirito di servizio alla poesia. Il testo critico, ricostruito al di là dei refusi e della censura, offre il primo libro di Pavese così come dovette concepirlo l’autore, consentendo finalmente a chi lo legge, quasi un secolo dopo, di riscoprirne intatta la voce.