Rosalba Galvagno insegna Letterature Comparate e Teoria della letteratura nell’Università di Catania. Studia in particolare i rapporti tra discorso letterario e discorso psicoanalitico, nel cui ambito ha indagato il mito metamorfico e le sue variazioni nella letteratura moderna e contemporanea. Ha indagato inoltre le diverse configurazioni del paradigma dell’illusione nella letteratura occidentale. Tra i suoi lavori più recenti: I viaggi di Freud in Sicilia e in Magna Grecia (2010); «Diverso è lo scrivere». Scrittura poetica dell’impegno in Vincenzo Consolo (curatela con saggio) (2015); La litania del potere e altre illusioni. Leggere Federico De Roberto (2017); Vincenzo Consolo, Leonardo Sciascia, Essere o no scrittore. Lettere 1963-1988 (curatela) (2019); Leopardi tra antico e moderno. Un’elegia triste di Ovidio. La moda e la morte. Il sogno della caduta della luna (2019). È autrice di numerosi saggi pubblicati su riviste e volumi italiani e stranieri.
Rosalba Galvagno
Giacomo Leopardi tra antico e moderno
«Il libro di Rosalba Galvagno mostra, con precisione d’analisi e fervore di passione, come un classico tra i più studiati del nostro tempo possa avere ancora molto da dirci se all’universo della sua scrittura ci rivolgiamo non solo con lo sguardo reso avvertito e attento dal lungo esercizio critico ma anche con la cura di chi è convinto che l’atto critico debba muovere dalle ragioni, e passioni, che più ci riguardano, e per questo ci inquietano e coinvolgono. Ecco perché la specola dell’osservazione qui ha una sua plurale e vivissima configurazione definibile in quattro campi: il prisma dell’illusione, con i suoi riflessi e le sue sceniche e intime manifestazioni; l’esercizio mirabile di traduzione poetica applicato a un classico come Ovidio, felice annuncio di future e compiute esperienze; il nesso moda e morte come è messo in scena in uno dei più intriganti dialoghi leopardiani, osservato nel vivo delle figurazioni proprie della modernità; infine la leopardiana caduta della luna, le sue rifrangenze mitografiche e allegoriche, osservate nella ripresa meditativa e fantasticante di scrittori contemporanei».
Dall’introduzione di Antonio Prete.