Fabio Pierangeli insegna Letteratura italiana all’Università di Roma “Tor Vergata”. Ha pubblicato tra monografie, raccolte di saggi e curatele una trentina di volumi e numerosi saggi in riviste nazionali e internazionali. Tra gli autori e gli argomento più seguiti: Iacopone da Todi, Leopardi, Pavese, Morselli, Gadda, Calvino, Pomilio, la novellistica ottocentesca, la letteratura in carcere.
Fabio Pierangeli
È finita l’età della pietà
Pier Paolo Pasolini ha scontato con la morte, atroce contrappasso, a soli cinquantatré anni, la presunta ignavia dei ragazzi, la «paurosa» assenza di creatività, di inizialità, che ha nell’appiattimento del linguaggio (un balbettio informe e uniforme) uno dei risultati più orrendi e inaccettabili per il poeta. L’autore di questo volume ha oggi cinquantatré anni e poteva essere uno di quegli adolescenti della prima metà degli anni Settanta investiti dalle furiose, disperate, invettive dello scrittore corsaro e luterano. Ricostruendo il clima di quell’ottobre del 1975 e poi, con Calvino e Nievo, ridando la parola alla letteratura, con le sue istanze e i suoi enigmi, l’autore ritiene giunto il momento personale e storico di confrontarsi con i pesanti giudizi del poeta corsaro su quella generazione.