Katia Trifirò
Dell’uomo e di altri mostri. La drammaturgia di Juan Rodolfo Wilcock
Esule letterario, intellettuale cosmopolita dalle identità culturali multiple, lo scrittore italo-argentino Juan Rodolfo Wilcock (Buenos Aires, 17 aprile 1919 – Lubriano, 16 marzo 1978) si dedica alla drammaturgia con lo stesso vigore iconoclasta riservato al resto della sua multiforme produzione e volto a disinnescare, attraverso le armi dell’irrisione grottesca e del ribaltamento fantastico del reale, i luoghi comuni di cui si nutre l’industria culturale di massa che si sta affermando in Italia negli anni Sessanta. Nel centenario della nascita, il presente studio ripercorre i testi teatrali dell’autore, in parte pubblicati su rivista, riuniti in un volume del ’62 da Bompiani e pubblicati postumi da Adelphi, rispondendo all’esigenza di esplorare un universo di scrittura che,per quanto frastagliato in innumerevoli microcosmi, attraverso generi e forme differenti, non rinuncia alla propria riconoscibile cifra, nella decisa vocazione a rilevare i contorni, allarmanti e corrotti, di una mutazione antropologica ben presente alla coscienza wilcockiana.